19 Agosto 2016
Spese, tagli, aumento del debito, salvataggio… Questi termini sembrano marcare giornalmente la vita politica di molti paesi. Quando la necessitá di pagare il debito provoca che la sanitá e l’istruzione, tra gli altri diritti basilari, si vedano profondamente sacrificati per pagare un debito che non smette di crescere. Però cosa ha provocato la sua impennata? Chi ne trae beneficio? Esiste una qualche alternativa? ( i temi toccati durante il dibattito Che Europa, quali alternative la scorsa domenica 14 nel Foro Sociale)?
Zoé Konstantopolou (ex presidente del Parlamento greco e promotrice della Comissione della Verità sul Debito Pubblico) e Eric Toussaint (portavoce della rete internazionale del Comité per l’Annullamento del Debito del Terzo Mondo) realizzano una completa radiografia sul come questi debiti illegittimi pregiudichino i diritti dei cittadini mentre salvano le banche durante il dibattito ‘Contro la debitocrazia, libertà e dignità‘ nel Foro Sociale lo scorso venerdì 19.
Toussaint è stato incaricato di disegnare un quadro teorico nel quale venisse descritta la situazione di paesi come l’Islanda o l’Ecuador, i cui debiti non sono stati riconosciuti come legittimi, bensì convertiti in debiti sociali nei confronti del popolo (creando posti di lavoro nella sanità, nell’educazione, ecc.). Esempi che troppo poco spesso vengono portati alla ribalta dai media. Di modo che sembri non accadere ció che passa silenziosamente. “L’aumento del debito spagnolo nacque per risanare il settore immobiliario e quello bancario” ha sentenziato Toussaint, “un debito illegittimo non andrebbe pagato, dovrebbe esserci un’obbligazione di questi governi affinchè facciano resistenza a quei creditori.”
A dare un esempio concreto è stata Zoé Konstantopolou, la quale ha ripercorso in modo esaustivo la scottante situazione in Grecia. Quando si trattava di reclamare qualcosa che, in realtà, appartiene al popolo. Lo stesso popolo che ora si sente soffocato: “È importante ricordare che, quando il popolo si sollevò contro tutto ciò, fu perchè loro non ne sapevano nulla del debito. Non conosceva la verità”, ha avvertito Konstantopolou. Questo perchè stavano facendo credere loro che stessero vivendo al di sopra delle loro possibilità quando poi si seppe che “il governo ha sacrificato il popolo per salvare l’establishment.”.
Però anche nell’appuntamento del Foro Sociale di venerdì 19 c’è stato il tempo per parlare di cultura, convivenza, impegno ed allegria attraverso la musica. Te lo dico cantando, te lo dico ballando, un mondo diverso è possibile riuniva Xavi Ginés (Feslloch), Alguer Miquel (Clownia) e Óscar Rando (Esperanza!) per dimostrare come sia possibile cambiare il mondo per mezzo di proposte culturali come i festival da loro diretti: “Cercando di rendere la gente più felice, offrendo un festival che possa cambiare la vita delle persone”, ha affermato Oscar Rando.