22 Agosto 2018
In scena l’amore internazionale per il reggae, durante la giornata di martedì di questa 25º edizione del Rototom. Passeranno nel Main Stage esponenti della musica giamaicana proveniente da Catalogna, Nuova Zelanda e Italia
Green Valley, da Barcellona, tornano ancora una volta nel Main Stage. Il cantante Ander Valverde (cognome che dà nome al gruppo) tiene una voce dolce, simile a quella di Bitty McLean, accompagnata, nel pezzo Suspiros, dalla dolcezza del flauto, e dal pubblico cantando in coro. Il suo mix engineer è Chalart58, dell’etichetta LaPanchita, esponente della stessa scena di Barcellona. Valverde ha cantato alcuni versi a cappella, estratti da una canzone del suo prossimo album cui messaggio è di accogliere i rifugiati, che ricorda gli obiettivi del Open Arms Project, l’ente di beneficenza affiliata al Rototom.
La varietà di artisti è stata una caratteristica quotidiana del festival di questo 2018. Lo spettacolo di martedì consisteva in un tributo al reggae italiano. Gli Italian Reggae All Stars hanno presentato i testi femministi di Michaela Grena originaria di Pordenone; il grande cantante napoletano degli Almamegretta; le voci setose dei classici dei Wailers e Alton Ellis, incarnati dalla star piacentina Nina Zilli; le versioni di Lord Creator e The Move interpretate dal cantante ska milanese, Giuliano Palma; e i ben noti inni del reggae italiano del veterano torinese dai lunghi dreadlocks, Bunna degli Africa Unite. La band che li ha instancabilmente accompagnati è stata Train To Roots, direttamente dalla Sardegna, canzoni come Hot Situation e Roadblock sono state tra i migliori momenti della serata. C’erano anche altri invitati da Roma come Raina e il trombonista, Mr T Bone, da Milano. E per concludere il concerto, tutti gli invitati in scena si sono uniti per cantare insieme il classico Rivers of Babylon.
La connessione italiana continua con un breve ma super potente set dei Mellow Mood,, originari di Pordenone. Le calibrate armonie dei gemelli Jacopo e Lorenzo Garzia, la precisione dei loro musicisti e il suono magico del produttore / ingegnere Paolo Baldini, hanno dimostrato quanto il gruppo sia arrivato lontano da quando hanno vinto i reggae contest italiano del Rototom nel 2009. Uno dei momenti salienti, è stata la commovente canzone Ms Mary, scritta sull’ostile ex casalinga di Jacopo, dall’ultimo album Large.
Dopo la mezzanotte tocca all’incomparabile allegria dei neo zelandesi Fat Freddy’s Drop. Con grande facilità e un suono limpido, hanno iniziato a lanciare le basi con un mix di dub in diretto, aumentando con l’intensità graduale del techno, fino a raggiungere il loro caratteristico suono reggae e rap adornato dai fiati. Le loro vibrazioni spensierate ed elettrizzanti con sfumature jazz hanno lasciato la folla in un felice stato di relax.
Angus Taylor