19 Agosto 2016
Dopo anni ed anni di richieste Manu Chao ha accettato di suonare al Rototom Sunsplash e ci si aspettava sicuramente una serata memorabile ma assolutamente non di questa portata. A poche ore dall’inizio del concerto infatti la quantità di pubblico era tale che si è deciso di non fare entrare più nessuno registrando così il primo significativo ‘sold out’ in ventitré anni di storia del festival ed in un area che in passato non ha mai posto limiti di spazio anche in caso di esibizioni di artisti di eccezionale popolarità.
Davanti quindi ad una cornice di folla strabocchevole che ha messo addirittura a dura prova le strutture del festival Manu è salito con la sua band sul palco a mezzanotte inoltrata iniziando a picchiare durissimo con i fiati a suonare a pieni polmoni e le chitarre distorte a portare il rock & roll dove non è abitudine ascoltarlo. Le sue due ore abbondanti sono state veramente esplosive: Manu ha dato l’impressione di divertirsi moltissimo sul palco e l’energia che ha dato al pubblico gli è ritornata sotto forma di grandi danze ed ovazioni come non si sono mai sentite al festival. Anche le numerose bandiere sotto al palco questa sera hanno ruotato con molta più carica del solito. Nel primissimo pezzo è stato Sr. Wilson a portare un po’ di original reggae nella miscela musicale dell’artista di origine basca con il suo toasting e più tardi anche Nandu Popu dei Sud Sound System è stato ospitato in scena con grande effetto. Del resto la musica giamaicana ha sempre influenzato Manu Chao e la testimonianza di ciò è per esempio ‘Clandestino’ eseguita questa sera in modo magistrale come del resto tante altre canzoni classiche del suo repertorio. Come sempre non sono mancati i riferimenti alla prima parte della carriera di Manu con l’esecuzione di svariati brani degli indimenticati Mano Negra come per esempio ‘King Kong five’.
Questa serata che resterà alla storia per il memorabile bagno di folla era iniziata con un impeccabile concerto di Tarrus Riley accompagnato dal gigantesco sax di Dean Fraser e preceduto dal set tra soul e reggae della talentuosa Alaine. Questa affascinante cantante ha dimostrato che è assolutamente ancora viva la tradizione giamaicana dei cantanti di note che dimostrano capacità canore non comuni. Nel frattempo Dean Fraser ha diretto il lavoro della band, suonato sensazionali linee di sax e come se non fosse bastato, provveduto anche ai controcanti. Anche Tarrus ha dimostrato tutta la sua classe e la sua positività questa sera con un approccio forse più pop del solito. ‘Rebel ‘ ha iniziato il suo set all’insegna del reggae più classico ed il suo set è filato via assai liscio attraverso ‘Love contagious’, la sua cover di ‘Human nature’ di Michael Jackson, una commovente versione di ‘Lion Paw’ fino alla conclusione con l’immancabile ‘She’s royal’ e tutti gli amanti della sua musica a ballare sotto il palco al ritmo della dancehall di ‘Good girl gone bad’.
Prima di Manu Chao siamo stati testimoni del debutto assoluto al Sunsplash del toaster francese Biga Ranx a poco più di un anno dell’uscita del suo lavoro più maturo e cioè il suo ultimo album ‘Nightbird’. Biga ha mantenuto alta l’energia di questa serata speciale con il suo istintivo approccio vocale e la sua musica ispirata dal dub, dalla musica elettronica e soprattutto dalla dancehall giamaicana digitale degli anni novanta tornata di recente in auge grazie all’attività di svariati giovani producers europei. Dopo questa serata da ricordare per parecchio tempo sono molto alte le aspettative per il weekend che ci aspetta e che concluderà questa ventitreesima edizione.