20 Agosto 2015
Vi abbiamo parlato spesso di grandi contrasti musicali presenti all’interno dello stesso programma nella line up di quest’anno ed in questa serata numero cinque abbiamo la contemporaneità giamaicana spezzata dall’elettronica dal sapore balcanico del macedone Kiril Dzaikovski: il suo set che combina elementi elettronici con strumentazione dal vivo è il penultimo della serata prima del concerto conclusivo dell’incendiario Capleton. Kiril troneggia il palco con le sue macchine ed ha alla sua destra la sezione fiati di tre elementi, alla sua sinistra un violinista ed ai microfoni davanti a lui vicino alle prime file del palco MC Wasp e l’amazzone TK Wonder.
Il flusso musicale è assai energetico con potenti ritmi digitali a riprodurre le forsennate combinazioni ritmiche dei balcani, scaldati dal calore dei fiati e del violino. Kiril comanda i suoi musicisti con alcuni gesti per trarre il massimo effetto dalla sezione fiati combinata ai suoi ritmi. Quando non canta TK Wonder balla in modo assai sensuale ondeggiando nell’aria i suoi lunghi dreadlocks. Ad aprire la serata un avvincente set di Cham, uno dei deejays giamaicani che ha lasciato maggiormente il segno nelle classifiche di ‘urban black music’ statunitense anche grazie alla sua propensione a mescolare la dancehall con l’hip hop.
Cham è entrato in scena con grande carica mostrando al pubblico i giusti movimenti della dancehall ed ha attraversato tutta la sua lunga carriera hit dopo hit fino al doveroso finale di ‘Ghetto story’. Tra i brani proposti abbiamo apprezzato la combination con Damian Marley di ‘Fighter’, quella con Michael Rose e Bounty Killer di ‘Stronger’ e la combination con Wayne Wonder ‘Joyride’ che dava il nome ad uno dei riddims più di successo del suo produttore Dave Kelly. Prima della fine del concerto Cham ha anche proposto la sua versione di ‘Could you be loved’ rievocando per l’ennesima volta al festival lo spirito di Bob Marley. La stessa cosa è successa durante il set della super-talentuosa giovane cantante giamaicana Shuga con le sue emozionanti rese di ‘Turn your lights down low’ e ‘Who the cap fit’.
Promossa rispetto allo scorso anno dal palco Showcase al Main Stage Shuga non ha assolutamente tradito la fiducia nonostante un set piuttosto corto dovuto principalmente alla sua giovane età ed alla mancanza di repertorio. Questa artista salita alla ribalta anche grazie alla vittoria nel 2009 del più noto talent show giamaicano e cioè il Digicell Rising Stars vinto anche dal suo compagno di scuderia alla Penthouse Records Romain Virgo. Shuga ci ha dimostrato di essere ulteriormente cresciuta rispetto allo scorso anno e le testimonianze di ciò sono state le sue enormi doti di interprete, il modo in cui usa un dono notevole come la sua voce ed una grande rilassatezza e disinvoltura con cui ha calcato il palco. Sicuramente sarà una delle donne più importanti nel futuro della musica giamaicana.

Benicassim, 19/08/2015 – Sunsplash 2015 – MUSICA / CAPLETON – Photo by Luca dAgostino © Rototom 2015
Per ultimo sul palco Capleton ha riportato sul Main Stage il suo fuoco purificatore e la sua folle energia condividendo la stessa band della giovane cantante. Le follie di questo intransigente Bobo Dread sono molto amate dal pubblico e la folla esplode in un boato quando entra in scena come al solito fasciato in uno dei suoi coloratissimi completi sovrastato dal consueto turbante. Tra i primi brani una versione da paura di ‘Jah Jah city’ ed Acres: The Prophet si rivolge al pubblico facendo spesso alzare le mani nel segno del ‘Lion Paw’ e lo incita con i suoi balzi ed i suoi ruggiti.
Ogni concerto di questo artista è diverso grazie alla componente improvvisativa dispiegata nel caso di questa sera nella parte centrale. Prima della fine del concerto Capleton si lancia in un indiavolato freestyle senza l’ausilio della band ed il finale da brivido è tutta per la classica ‘Raggy road’ sul ritmo di ‘Satta massagana’ degli Abyssinians e per la dolcissima Mi deh Yah. Dopo tanti anni di carriera Capleton ha ancora il carisma per tenere in pugno il grande pubblico del nostro festival e trasmettere una dose vitale di positività ed energia.