20 Agosto 2015
Immagina di aver trovato la soluzione a malattie quali la malaria, lAIDS, la tubercolesi e lebola, grazie alle piante e non poterla utilizzare. E che la tua vita sia stata messa in pericolo per averci provato. Qualcosa di simile è successo a Xavier Galindo che arriva al Rototom Sunsplash direttamente dallAfrica, dove è indagato per aver cercato di curare questi tipi di malattie con piante. Così ci racconta in “Salud y cooperaciòn”, una delle conferenze del Foro Social, giovedì 20.
Artemisa, così si chiama una delle piante medicinali che Xavier coltiva ed utilizza per combattere la malaria in Gambia, dove ha dovuto sopportare le accuse del governo e vedere tutte le sue piante rase al suolo. Nel frattempo invece la farmaceutica continua a generare benefici di milioni con medicine che gran parte della popolazione africana non puó però permettersi e che alcune volte sono insufficienti e provocano effetti secondari. “Sembra che non piaccia lidea di curare velocemente e gratis”, fa notare Xavier mentre sottopone al pubblico una semplcie domanda: Questa gente non ha diritto a vivere?
Lo accompagna nel Foro Social Josep Pàmies di Dulce Revolución che si dimostra critico nei confronti di qualunque ONG che chiude gli occhi di fronte a queste soluzioni naturali alla portata di tutti, e che si impegna nel nasconderle e perseguitare chi cerca di utilizzarle. Teorie e conoscenze che non arrivano nemmeno al mondo delluniversità. Viviamo in un mondo al contrario? Queste proposte funzionano, e gli studi condotti da Xavier Galindo lo dimostrano, però sembra non interessare. Pámies suggerisce la creazione di una dispensa mondiale con varie di queste piante che guariscono in modo economico tali malattie; una dispensa disponibile a tutti e che viene presentata ad un Foro Social che ascolta attento ed indignato.
Asun Pérez