17 Agosto 2017
E’ appena finito il magnifico concerto di Youssou N’Dour e le percussioni della sua band quasi risuonano ancora nell’area del Main Stage mentre la gente lentamente defluisce verso le altre aree. Dopo Seun Kuti abbiamo assistito ad un’altra toccante celebrazione dell’Africa che amiamo, la ‘New Africa’ come l’ha definita proprio l’artista senegalese in una delle migliori tracce del concerto. E proprio le percussioni hanno dominato questo episodio fondamentale del festival con la tipica voce di Youssou a dispiegare la tipica cadenza del wolof creando atmosfere ipnotiche che hanno ammaliato il pubblico.

Benicassim, 2017-08-16. Beenie Man (Main Stage). Photo by: Carlo Crippa © Rototom Sunsplash 2017.
Non potevano mancare gli hits con cui ha costruito la sua leggenda come ‘Who am I’, ‘Romie’, ‘Unstoppable’ e ‘Dancehall queen’: gli ingredienti principali del suo show sono stati al solito la sua grande capacità di entertainer, la sua versatilità ed anche la grande carica umana che in Giamaica gli ha fruttato nel corso degli anni uno status di mostro sacro. Il ritorno sul palco di Beenie durante il set di Christopher Martin per uno scatenato duetto ha avuto un po’ il sapore di una benedizione per uno dei cantanti più dotati ed energetici usciti dalla scena giamaicana degli ultimi tempi.

Benicassim, 2017-08-16. Christopher Martin (Main Stage). Photo by: Patrick Albertini © Rototom Sunsplash 2017.
Prima di lui il momento più connesso all’estetica roots & culture della serata con il concerto dei Raging Fyah: questi giovani giamaicani avevano fatto da apripista per gli artisti del nuovo movimento roots giamaicano con il debutto al festival del 2012 e dopo cinque anni mostrano con decisione la loro maturazione con il materiale del loro ultimo album, l’ottimo ‘Everlasting’ con cui hanno addirittura ottenuto la nomination ai prestigiosi Grammy Awards. Il loro approccio è militante ma nella loro atitudine c’è anche un senso spiccato della melodia che rende irresistibili i loro momenti più accattivanti. Tra i brani segnaliamo una bella versione di ‘Everlasting’, la loro resa di ‘No woman no cry’, una ‘Dash wata’ che parte come ‘La bamba’ e si trasforma in un pezzo ska e la bellissima ‘Judgement day’.
Pier Tosi