22 Agosto 2019
Il penultimo giorno del Rototom ha dato il benvenuto a Benicàssim ad alcuni grandi nomi della musica e cultura reggae, come omaggio al testamento e all’eredità che si porta dietro.
Prima che iniziassero le danze, il principe Ermias Sahle-Selassie Haile-Selassie, nipote dell’imperatore Haile Selassie I, ha dato una conferenza nella Reggae University. Qui è stato ricevuto da canti e percussioni Nyabinghi, da parte della delegazione dell’House of Rastafari. Tra i molti temi, Ermias ha elogiato il Rototom e il suo motto ambientale, Stand Up For Earth, e si è augurato l’esistenza di un festival come questo anche in Africa.
Dopo una breve ma intensa pioggia, il super gruppo reggae progressivo giamaicano Third World ha celebrato nel Main Stage i suoi 45 anni nell’industria della musica. Il chitarrista e violoncellista Stephen Cat Coore ha diretto il gruppo attraverso decenni di cultura reggae senza limiti. Oltre a interpretare famosi successi come Now That We’ve Found Love e 96 Degrees In The Shade, il gruppo ha anche condiviso singoli come Loving You Is Easy y Na Na Na, del nuovo album prodotto con Damian Marley.
Gli spagnoli Iseo & Dodosound sono tornati al festival per dimostrare quanto lontano è arrivato il reggae dagli anni ’70. I loro ritmi digitali dub, puliti ed eleganti, influenzati dal triphop, la voce eterea e riverberata di Iseo, unita a sax, tromba e flauto dei Mousehunters, hanno creato l’atmosfera perfetta per una fresca notte.
E nella Dub Academy, l’anfitrione dell’area Green Light, i francesi Blackboard Jungle e il sound di Bolonia 48 Roots Sound, si sono fusi in un clash amichevole a tre band. Sapendo che 48 Roots avrebbe portato rarità originali, Green Light ha contrattaccato con il potente lamento schiavista dei Rockstones, Oh Jah Man. Più tardi, l’Academy ha presentato un set sorpresa degli Stand High Patrol.
Il testamento dei Wailers ha preso vita nel Main Stage. Il cantante rasta Bushman, di ritorno per la prima volta dal 2010, ha lanciato copie del suo nuovo album Conquering Lion e ha omaggiato il suo eroe Peter Tosh con canzoni come Bush Doctor e Igziabeher.
Tuttavia, il momento che tutti aspettavamo è arrivato con l’apparizione dell’headliner e figlio di Bob Marley, Ziggy. Come Third World, la versione di Ziggy del roots reggae è progressiva, poiché mischia rock, dance e pop con il formato originale. Dai classici di suo padre fino al pezzo principale del suo ultimo album Rebellion Rises, ogni nota di ogni canzone è stata eseguita con grande precisione. Durante Get Up Stand Up, ha utilizzato il discorso di Haile Selassie popolarizzato da un altro degli inni di suo padre, War. La band aveva con sé il grande batterista Carlton Santa Davis, che suonò dal vivo con Peter Tosh, oltre che registrare il Coming In From The Cold di Bob, pezzo che è stato risuonato con molta attenzione.
Il ruolo della dancehall in questo discorso globale è stato evidente ancor più che quello del Main Stage. Il vocalist multilingue e multitalento del Ghana, Stonebwoy, che era apparso come invitato a sorpresa nello show di Morgan Heritage la notte prima, ha messo in scena il suo show energico nel Lion Stage. “Rappresento la comunità reggae, dancehall e afrobeat”, ha affermato, mostrando le sue tre abilità: cantante, rapper e DJ. Nell’area Dancehall, la cantante e MC spagnola Mad Muasel ha dimostrato una versatilità molto simile. Sia lei che i suoi ballerini hanno fatto sì che il pubblico saltasse con i suoni della dancehall, reggae e cumbia, tutti allo stesso frenetico ritmo. Dopo è stato il turno degli instancabili suoni strettamente giamaicani degli artisti principali Renaissance, accompagnati dal selecter Jazzy T.
I fan del soul sono stati accontentati da una varietà intergenerazionale. Sul Lion Stage, i toni emotivi e l’insieme di ritmi estivi del francese Naâman hanno accolto un numeroso pubblico familiare, che lo aspettava fin dal principio.
Nel frattempo, nel Caribbean Uptempo, il veterano cantante melodico proveniente da Studio 1, Winston Francis, ha ricordato a tutti perché si è trasformato nella voce di alcune delle migliori canzoni d’amore giamaicane come Mr Fix It y Let’s Go To Zion…
Angus Taylor