21 Agosto 2018
La penultima festa sul Main Stage è dedicata al paese dove è nato il Rototom Sunsplash e cioè l’Italia ma anche al paese che lo sta ospitando dal 2010 in questa bellissima fase e cioè la Spagna. Per concludere però compiamo un viaggio di migliaia di chilometri verso la Nuova Zelanda dei grandissimi Fat Freddy’s Drop.
Cominciamo con i catalani Green Valley, fondati dopo alcune esperienze nella scena dei sound systems da Ander Valverde nei primi anni duemila. La band sceglie la lingua spagnola come mezzo espressivo ed un’idea musicale tendente al reggae classico con influenze hip hop, rock e pop. Esordisce nel 2007 con un demo intitolato ‘Immigrantes’. Dopo una serie di primi concerti e di primi consensi il vero debutto su CD è nel 2010 con ‘En tu manos’ seguito nel 2012 da ‘La voz del pueblo’ e dagli ultimi due lavori ‘Mirame a los ojos’ e ‘Hijos de la tierra’. Hanno suonato per la prima volta al festival nell’anno del ventesimo anniversario ed è un grande piacere averli sul Main Stage a festeggiare la venticinquesima edizione.
Dopo Green Valley va in scena un particolarissimo punto di vista sul reggae italiano che è anche un omaggio al festival al paese dove ha avuto i natali. I rootsmen sardi Train To Roots faranno da backing band a svariati artisti che esprimeranno le svariate accezioni del reggae italiano: non potevano mancare Africa Unite, pionieri della scena con ben trentasette anni di attività ed innumerevoli apparizioni al festival. Dalla scena ska proviene la voce carica di soul di Giuliano Palma, un tempo cantante di Casino Royale e dei Bluebeaters ed ora stimato artista solista. Il napoletano Raiz è stato il frontman degli Almamegretta, band che ha mescolato il suono mediterraneo con dub e suono elettronico attraverso collaborazioni con Bill Laswell, Ben Young e Adrian Sherwood. Dopo una lunga militanza nei Villa Ada Posse, Brusco si è messo in proprio diventando in breve tempo uno dei punti di forza della scena dancehall anche grazie alla sua abilità di autore in lingua italiana. Nina Zilli è una affermata cantante pop che però non ha mai rinnegato le sue radici soul e reggae ed è qui al festival per mostrare la sua anima ‘giamaicana’. Formati nel 2004 Train To Roots sono il più famoso gruppo della scena reggae sarda ed ha allargato grazie ai suoi ultimi bellissimi dischi la sua base di pubblico con notevoli consensi anche all’estero. Infine Michela Grena è stata per lungo tempo la cantante del progetto dub BR Stylers e fa ora parte di Wicked Dub Division, senza dubbio la miglior live dub band italiana del momento e collabora spesso come cantante live con Zion Train.
Restiamo in Italia con il ritorno dei friulani Mellow Mood band la cui crescita è strettamente legata con le vicende del Rototom Sunsplash. I tempi del loro debutto ‘Move!’ (2009) sembrano lontanissimi e l band dei gemelli Jacob e Lo ha fatto passi da gigante anche grazie a fruttuose esperienze e scambi artistici avuti in Giamaica nel corso di fequenti viaggi. Sono di gran lunga la band italiana più apprezzata all’estero con frequenti tour anche al di la dell’oceano. Il loro ultimo disco ‘Large’ è un personale e riuscitissimo tributo alla profondità del suono roots giamaicano e costituirà sicuramente l’ossatura dello spettacolo di stasera.
Il Main Stage sarà chiuso da un altro grande momento e cioè lo show dei Fat Freddy’s Drop.: nella musica di questi geniali neozelandesi il reggae è uno dei vari ingredienti che fanno espandere il loro grandioso suono così come anche l’hip hop, il jazz, il dub, la techno, il blues originario ed altre svariate influenze. Nella loro discografia il cui ultimo capitolo è ‘Bays’ del 2015 non mancano anche i riferimenti alla musica ed alla cultura Maori e ciò fa di loro i più accreditati ambasciatori musicali della Nuova Zelanda intorno al mondo.
Oltre al Main Stage abbiamo altri momenti cruciali come l’esibizione del giamaicano Samory I al Lion Stage, l’incontro/scontro a colpi di dub tra Alborosie e King Jammy alla Dub Academy ed i suoni dancehall di Northern Lights e Herbalize It.