20 Agosto 2018
La line up di questa serata numero cinque sul Main Stage della venticinquesima edizione del festival parte dalla Giamaica per arrivare al reggae come fenomeno globale. Ogni volta che Beres Hammond si è esibito da queste parti ha lasciato il segno e sarà sicuramente così anche stasera. Stiamo parlando di un cantante che infonde nel suo reggae una carica soul in un modo assolutamente unico ed impareggiabile.
Beres è nato nel 1955, tra le sue prime esperienze in campo musicale c’è stato anche il ruolo di cantante nel super-gruppo Zap Pow ma da solista centra il bersaglio nel 1976 a soli ventuno anni con il suo album di debutto ‘Soul reggae’ il cui titolo contiene già il suo programma. E’ negli anni novanta però che Beres Hammond diventa uno dei signori incontrastati della musica giamaicana con una marea di hits spesso prodotti da Donovan Germain sulla sua Penthouse o da Richard Bell per la Startrail. Memorabili i suoi duetti di questo periodo con personaggi come Marcia Griffiths, Tony Rebel, Cutty Ranks e Buju Banton. Ad un certo punto lancia la sua etichetta Harmony House il cui marchio arancione diventa in breve tempo sinonimo di altissima qualità sia che si tratti di suoi brani o brani di altri artisti da lui prodotti. Oltre ad essere la rassegna dei suoi successi ogni suo concerto è un suggestivo viaggio all’interno di più di trenta anni di musica giamaicana.
Dopo Beres abbiamo il presente del suono giamaicano con l’ottimo Protoje, esponente di punta del movimento del ‘reggae revival’. Il suo vero nome è Oje Ken Olivierre ed è figlio d’arte della cantante Lorna Bennett. Ha iniziato a cantare intorno al 2004 ma si è messo in luce con i singoli che hanno preceduto il suo debutto coi fiocchi ‘The seven year itch’. Protoje ha come riferimento i grandi cantanti del periodo roots ma il suo suono è reso attuale dalle influenze hip hop e r&b e le sue liriche sono intelligenti e mai scontate. Il suo nuovo lavoro appena uscito ‘A matter of time’ è l’ennesimo gioiello di un’ottima discografia.
Come conclusione di questa serata sul Main Stage uno show veramente speciale: partito dalla provincia italiana Alborosie si è trasferito in Giamaica ed è diventato una stella di prima grandezza del firmamento reggae mondiale. Sta festeggiando i venticinque anni di attività in modo speciale: il suo ultimo ‘Unbreakable’ registrato con membri dei Wailers di Bob Marley è uno dei migliori dischi reggae del 2018 ed il suo lungo tour europeo ha il suo culmine in uno show speciale in cui saranno proprio Aston Barrett Jr., Tyrone Downie e Junior Murvin dei Wailers ad accompagnarlo insieme alla sua band. Tra gli ospiti è annunciato anche Duane Stephenson, grande artista giamaicano che ha mostrato tutto il suo talento nei suoi tre albums pubblicati sull’etichetta VP oltre che comporre grandi canzoni per altri artisti come per esempio Luciano.
Un altro grande momento va in scena sul Lion Stage: si tratta della celebrazione dei trenta anni di carriera dei britannici Zion Train, impareggiabile esempio di fusione di dub ed elettronica con liriche che spaziano dall’ambientalismo alla lotta al razzismo ed all’ingiustizia esprimendo una visione molto particolare del mondo. Neil Perch festeggerà insieme a tanti ospiti: sono previsti sul palco Dubdadda, Raiz, Nish Wadada, Paolo Baldini e Paolo Polcari. Gli altri artisti del programma del Lion Stage sono Ras Kuko,Danakil e Saritah.
Un momento storico andrà in scena anche nella Dancehall con David Rodigan affiancato dalla leggenda giamaicana King Jammys. Jammys è un personaggio fondamentale nel passaggio che ha portato il suono giamaicano dagli anni settanta agli anni ottanta, passato dall’esoterismo dub al lancio di superstars della dancehall come Frankie Paul, Cocoa Tea, Bounty Killer e Ninjaman tra gli altri.
Completano il programma Adala & Friends ed Habesha Ites nella Dub Academy e Musclehead e Taska Saly Brown nel Caribbean Uptempo.