21 Agosto 2016
E siamo arrivati alla serata conclusiva quasi senza rendercene conto e sicuramente la tristezza per la fine del festival è sicuramente maggiore della consapevolezza che tra poco potremo recuperare parte del sonno perduto in otto giorni in nome dell’amore per la vita e la musica. Il tema di stasera è senza dubbio quello delle famiglie musicali giamaicane perché sia due incredibili personaggi importantissimi per la storia della musica giamaicana come Max Romeo e Freddie McGregor condividono il palco con i loro figli passando in qualche modo simbolicamente il testimone alle nuove generazioni.
Con Max Romeo abbiamo la figlia Xana ed il figlio Aziz: è comunque il grande cantante roots ad aprire con ‘One step forward’, ‘War inna Babylon’ e ‘Selassie I forever’ prima di lasciare spazio ai suoi figli. Xana e Azizzi hanno rispettivamente ventuno e diciassette anni e seguendo l’insegnamento paterno sono entrambi dediti al roots & culture più incontaminato. Max lascia loro lo spazio per eseguire tre brani a testa dove brillano per spontaneità e freschezza dimostrando sicuramente che sono tra i nuovi nomi giamaicani da tenere d’occhio nei prossimi mesi. Max rientra in scena poi per proseguire il suo set con ‘Valley of the Jeosaphat’ mentre alcune canzoni dopo chiude il suo set di nuovo insieme ad entrambi i suoi figli con una bella esecuzione di ‘Chase the devil’.
Prima dell’entrata in scena di Freddie McGregor con i suoi figli Chino e ‘Di Genius’ abbiamo un ottimo ma forse troppo breve set del fenomeno roots & culture francese Yaniss Odua accompagnato dal conterraneo Volodia. Dopo Dub Inc. e Biga Ranks abbiamo un altro grande show dalla scena francese che il pubblico mostra di apprezzare con grande sincerità. La prima parte del set della famiglia McGregor vede entrare in scena dapprima Chino poi il fratello Stephen che tutti conoscono come Di Genius grazie alla sua abilità di produttore. In questo segmento sono la grande eccitazione della dancehall e la grande energia a farla da padrone e non poteva mancare la potentissima ‘Zero tolerance’, ultimo singolo di Chino e Stephen in combination. Al momento dell’entrata in scena del grande Freddie MacGregor manca mezz’ora scarsa alla fine della sua esibizione ma questo grande artista la capitalizza al meglio con una grande serie di hits tra cui spiccano brani immortali come‘Push come to shove it’ e ‘Africa here I come’.
La fine del festival si tramuta in una grande festa nel segno della via africana al roots con le parole di libertà e speranza e l’approccio musicale potentissimo dell’ivoriano Tiken Jah Fakoly. Questo cantante famoso per le sue liriche contro la corruzione politica nel suo paese entra in scena con un bellissimo abito africano ed in scena sono presenti vari strumenti musicali tipici della tradizione africana: la sua musica à comunque una versione africana del più incontaminato roots che si possa ascoltare. Il cuore di Tiken Jah è comunque in Giamaica e ciò è dimostrato, oltre che dal contenuto del suo ultimo album ‘Racines’ registrato proprio nella terra del reggae con fior di ospiti, anche da un lungo medley in cui il cantante ivoriano esegue vari classici di varie epoche della tradizione giamaicana come ‘Fade away’ o ‘Hills & valleys’ e ‘Untold stories’ di Buju Banton. Alla fine del suo set Tiken Jah Fakoli conclude una favolosa edizione del festival per ciò che riguarda il Main Stage ed al pubblico non resta che andarsi a godere le poche ore rimaste nei vari spazi del festival come la Dub Academy, lo Showcase Stage o la Dancehall.