20 Agosto 2019
Le vibrazioni del week end continuano a sentirsi lunedì, nella giornata in cui il Rototom arriva a metà del suo cammino.
Lunedì assistiamo a una “invasione britannica” di gruppi, sia veterani che nuovi, in due grandi palchi. Nel Main Stage, l’accelerato 2-Tone Ska dei The Selecter di Coventry ,ha fatto saltare il pubblico, mentre il gruppo celebra 40 anni nel settore. Pauline Black e Arthur Gaps Hendrickson hanno cantato canzoni come Too Much Pressure e The Whisper, così come Train to Skaville di The Ethiopians, Pressure Drop di The Maytals e Carry Go Bring Come di Justin Hinds. “Immaginarvi che la Spagna stia vincendo l’Inghilterra a calcio”, ha scherzato Black, incoraggiando il pubblico a cantare con loro.
A celebrare la stessa pietra miliare sono state le leggende profondamente impegnate della cultura reggae, provenienti dell’ovest di Londra, Misty In Roots. In 40 anni, il gruppo ha raramente cambiato l’intenzione del suo ritmo e delle sue lettere di critica e giudizio. Meravigliosamente accompagnati da una sezione di fiati al completo, hanno iniziato la loro esibizione con una delle loro prime canzoni, True Rastaman, basata sul Ketch Vampire di Devon Iron. Sebbene Misty e The Selecter coprano stili diversi di musica giamaicana, due delle loro canzoni condividono lo stesso titolo, See Them A Come (But We Nah Run). Hanno anche usato il tema principale della colonna sonora di James Bond; The Selecter lo suona direttamente mentre i Misty in Roots lo usano come parte della loro canzone protesta dedicata all’omicidio di Stephen Lawrence, Cover Up.
L’altra sorpresa del Main Stage durante la serata è stata l’apparizione di due energici artisti rasta con turbante, degli anni ’90 e inizio del 2000, Turbulence, che ha chiesto al pubblico se fossero stanchi prima di incitarli a cantare. Ha anche reso omaggio all’era del rocksteady e a James Bond cantando Etiopia Awake sul riddim di 007 Shanty Town. E come previsto, il suo grande successo Notorious è stato il più applaudito.
L’ headliner Anthony B, un artista che è stato alla prima edizione del Rototom di Benicassim nel 2010, si è presentato con il suo tipico stile potente ed energico. Accompagnato dai suoi vecchi amici, la band austriaca House of Riddim, ha acceso il palcoscenico con classici come Good Life, Water Pumping, Fire Pon Rome e World A Music. Ci ha anche mostrato il suo lato più sensibile, cantando la versone di Imagine di John Lennon e la ballata The First Time, seduto sul monitor. “L’amore è la risposta, l’amore è il cammino!” gridò, mentre le dimensioni del pubblico presente nel Main Stage aumentavano come se il week end non fosse ancora finito.
Mentre nel Lion Stage, una giovane band inglese, i Gentleman’s Dub Club, di Leeds, ci hanno regalato uno spettacolo davvero vivace. Di ritorno al Rototom dopo tre anni, il gruppo combina l’aspetto sofisticato del 2-Tone con il potente basso reggae roots. Come OBF la scorsa notte, hanno attirato una folla enorme lasciandola con voglia di averne di più.
Anche se forse il momento clou di lunedì, e forse tra i migliori del festival, è stato la presenza del cantante e produttore giamaicano Linval Thompson, al Lion Stage. Accompagnato dalla band Strong Like Sampson, con Roberto Sanchez di Santander alle tastiere, Linval ha preso l’abitudine di cantare dal vivo allo stesso modo dei suoi album, dopo quattro decenni dall’inizio della sua carriera. La sua voce ipnotica e caramellata, accompagnata dai potenti ritmi della fine degli anni ’70 e dei primi anni ’80 e riprodotti riverentemente dalla band, sono state le combinazioni perfette per coronare la giornata.
Angus Taylor