18 Agosto 2016
Nel 6º giorno dell’Universitá s’è tornato a porre l’attenzione sul reggae. Tutti gli artisti ospiti provenivano dalla stessa famiglia musicale: il talentuoso cantautore rasta Tarrus Riley, il suo mentore, produttore e sassofonista Dean Fraser e l’ex promotore finanziario, diventata cantante Alaine. A loro si è aggiunto il Dr. Dennis Howard, autore di 2 libri sulla cultura musicale giamaicana: Rantin from inside the dancehall e Creative Echo Chamber.
Tarrus, che indossava come di consueto il cappello di lana e gli shorts estivi, ha messo in rilievo l’importanza di lavorare in un team. “Ho imboccato la via della musica grazie a mio padre Jimmy Riley” ha detto, pretendendo poi un applauso per il defunto padre, ma “è stato Dean Fraser a cambiarmi la vita per quel che concerne la musica”. “È importante che tutti ci mettano del proprio nella musica, per evitare che suoni sempre uguale” è intervenuta Alaine, “piú collegamenti ci sono nella catena, migliore sará il prodotto”. “Nel mondo della musica c’è bisogno che i progenitori indirizzino gli artisti in erba nella giusta direzione”, è così che Fraser considera il proprio ruolo. Fraser ha anche lodato il loro manager Shane “Juke Boxx” Brown, giunto in corso d’opera con il bassista Glen Browne al seguito.
Il Dr. Howard ha richiesto a Tarrus e Dean che venisse contestualizzato il loro tanto acclamato secondo album Parables. Tarrus, che inizialmente voleva essere un DJ, ha ammesso che a quei tempi stava pensando di abbandonare la carriera canora e condurre uno stile di vita rastafariano in campagna. Ma Dean “mi ha fregato” facendomi cantare nella canzone Give Praise di Luciano, e assemblando gradualmente le canzoni fino ad ottenere un album completo. Fraser ricorda che a quei tempi era a corto di denaro al punto di dover ricorre ai favori di musicisti come Sly e Robbie e i Graftom Studios di Mikey Bennett “nei quali mi è stato permesso di registrare quando fosse piú comodo per me”.
La moderatrice Ellen Koehlings ha chiesto come mai la Giamaica abbia avuto così tanta fama e successo nel mondo. “Io penso che siamo davvero benedetti e viviamo al ritmo della reggae music” ha detto Alaine. Secondo il Dr.Howard è stata la tenacia degli schiavi più ribelli mandati sull’isola. Tarrus pensa sia grazie “all’umiltà degli esordi… si ottengono diamanti dalla pressione”. Per quel che gli fosse possibile ricordare, Dean crebbe a Trench Town, ispirato da Joe Higgs and the Wailers “per diventare qualcuno”. Alaine ci ha descritto come abbia lasciato un lavoro molto ben pagato da JP Morgan negli Stati Uniti perchè era scontenta di poter vivere solo nei weekend. “Quel che mi ha portato qui è stato l’inseguire i miei sogni”.
Le domande dal pubblico sono arrivate leste, dovendo gli artisti essere sul palco nel giro di un’ora. Una maestra di scuola elementare, proveniente dalla Guyana Francese, ha elogiato gli artisti per le risposte ma ha chiesto il perché a suo avviso parte della musica Jamaicana fosse violenta. “La musica che lei chiama ‘violenta’ non necessariamente lo è” ha replicato Tarrus, “si producono tanto film d’amore quanto d’azione, Bob Marley aveva nel repertorio sia One Love che I shot the Sheriff. È creatività”